giovedì 20 febbraio 2014

CARTONI ANIMATI E BARBA

Alzi la mano chi non ha visto (o ancora vede ;-) cartoni animati. Non esiste bambino, che in condizioni di vita dignitose, non sia cresciuto coi cartoni animati, lottando con essi, piangendo, formandosi una coscienza persino...

Oggi faremo una carrellata di alcuni personaggi che, all'interno dei nostri cartoni animati più amati, portano la barba. Vediamo se ve li ricordate!
Cominciamo coi cartoni che hanno segnato, per sempre, la nostra infanzia, e mi rivolgo agli ormai quarantenni o poco più.
Non seguirò un ordine temporale, perchè quando si è piccoli il tempo non esiste!
Quindi seguirò un ordine emozionale, per importanza o affetto.

Comincio dal personaggio che meno mi piace fra tutti... Bruto, eterno nemico odiato, di Braccio di Ferro. Sono sincero: non mi è mai piaciuto Popey, nè per la pipa, nè per la forma assurda della sua faccia (che a guardarla bene, col senno della mia età, ha un non so che di sessuale?!), nè per Olivia ecc... Quindi prendo il meglio e salvo Bruto, che in fondo in fondo, è solo un inguaribile sentimentalone manzuto, innamorato e non corrisposto, da quell'acciuga di Olivia. Uno ha ciò che si merita nella vita!! Che poi spiegatemi perchè il cattivo ha la barba e il buono ha la pipa di un vecchietto. Viva Bruto e la sua barba!


Camminando nel tempo incontriamo due esseri piccoli piccoli, addirittura microscopici: parlo del Grande Puffo e del Professore (cugino di cugino It?) del cartone fantascientifico "Siamo fatti così". I più "nerd" degli anni '70/'80 lo hanno visto e rivisto tutto... sono fatti così, loro!
Il Grande Puffo è l'ìunico "vestito" di rosso (calzamaglia e cappello), serve a farlo distinguere dagli altri... non bastava la barba. Sempre buono, saggio e sincero.


Mentre il Nobel per la Scienza va al maestro e capocellula del cartone scientifico che insegnava a tutti in che modo ci ammaliamo e perchè. Cosa succede nel nostro corpo, in che modo ci difendiamo dai virus ecc... Mi domando se tutto quel pelo non veicoli l'impossibile!


Solo una speciale menzione va al magico ed incredibile Barbapapà, che pur senza una barba, e un pelo sul corpo, si appropria del primato del copyright "barba" senza che nessuno capisca come sia possibile che accada. Se qualcuino di voi lettori sa qualcosa sull'origine del suo nome me lo faccia sapere.

Ma andiamo per gradi, perchè qui la discussione si fa ardua e... commovente. Solo un nome: Heidi! Chi non ha visto Heidi? Ma sopratutto a noi interessa il gretto nonnino barbuto (il cui nome è ignoto, si ricorda solo come il "Vecchio dell'Alpe"), solitario abitante delle cime innevate, bianche ed esentasse!
Un uomo buonissimo, ruvido, a tratti antipatico e cattivo, ma che con l'aiuto e la caparbietà della piccola Heidi, diventa un uomo amorevole e cordiale. Anche lui indossa una barba bianca, simbolo di onniveggenza e sapienza, un uomo che direbbe di se "che volete farci? Sono fatto così"!



Un cenno allo zio barbuto più amato d'Italia: lo zio Albert. Si, lui, lo zio acquisito di Candy, che per noi di cognome fa sempre Candy, quindi Candy Candy!
Lo zio Albert, lo sapete tutti, compare quando la bambina, ormai adolescente, comincia a inseguire il sogno di un amore immaginario, il famoso suonatore di cornamusa che dice a Candy la frase mitica: "sei più bella quando ridi, che quando piangi"... ma Candy di lacrime ne verserà tante. Tra tradimenti, ferite, e incidenti mortali, alla fine scoprirà che l'uomo che ha amato nei sogni in realtà sarà suo zio acquisito (tipo lo zietto di Arcore), e che s'innamorerà di Anthony, fotocopia sputata dello zio. Lo zio Albert ha una caratteristica: ha la barba bionda e occhiali da sole scuri.


Ed ora il momento più importante. Alzi la mano chi non ha versato fiumi di lacrime amare per lui. Il bambino più sfigato del mondo: il dolce Remì. Quanto abbiamo pianto per lui... e quanto per il suo maestro Vitali? Incarcerato ingiustamente, ammalato e poi morente. Vitali non aveva solo una semplice barba, bianca anch'essa, ma è un'icona per il piccolo Remì, vagabondo e povero. Era la forza, la caparbietà, la vera sapienza di un uomo provato dalla vita che gli aveva lasciato quello sguardo rude, quasi minaccioso, fermo. Maestro Vitali tu sei la figura che vorremmo trovare in tutte le aule scolastiche, nei luoghi di lavoro, in famiglia. la tua barba scompigliata esprime in tutto ciò che sei stato. R.I.P.



Arriviamo ai giorni nostri, o quasi. Nella fortunatissima e famigerata serie Dragon Ball, barba e baffi compaiono sui volti che meno ti aspetti. Nella serie che tratta le origini del mito, il Re del pianeta Vegeta porta un pizzo niente male. 


D'altronde tra i Sayan non era così inusuale portare barbe, pizzetti o baffi. Lo stesso Vegeta, in poche puntate, si farà crescere (perchè mai?) un paio di baffi neri corvini che gli danno un aspetto un po' anzianotto, ma se piacciono a sua moglie Bulma... Dopodichè si ricrederà, infatti in una scena lo vediamo farsi la barba come noi comuni mortali.




Eterna, invece, la barba e baffi del Maestro Muten, detto anche Genio delle Tartarughe di mare (non chiedetevi il perchè di questi nomi), unico abitante, tranne visite inattese di ospiti fermi ormai da anni, di un'isola, detta "del Genio", su cui vive immerso nella lettura di giornaletti hot o per soli uomini, e programmi tv nei quali sgambettano bellissime ragazze scosciate e formose. Vecchio birbantello di un Genio!

Per continuare la nostra carrellata, arriviamo ai tempi d'oggi, o meglio ai tempi eterni. Come Dragon Ball, anche i Simpson, su Italia 1 ce li terremo per sempre mi sa. In fondo con loro ci mangia Mediaset e l'industria dei gadgets e dei giocattoli.

Homer ha sempre la barba di alcuni giorni. Mitica la scena in cui si sbarba e due secondi dopo gli ricresce uguale e lui è contento perchè è in quel modo che si riconosce, come tutti i barbuti. 
Sul personaggio non mi soffermo. Aggiungo solo che quella misura di barba penso simboleggi qualcosa. Homer Simpson è a metà tra un uomo e l'istinto animale e gretto. Anche la sua non è una barba vera e propria. E' una maschera che lo fa riconoscere a se stesso e dagli altri e gli altri possono così riconoscerlo, in base al proprio pregiudizio, sano o malato.



E per finire... lo avete riconosciuto tutti, vero? Oramai affolla anche i miei incubi. Per fortuna mio figlio è uscito sano dal tunnel Peppa Pig.
Ma ci avete fatto mai caso? Anche il papà, Papà Pig,  della "mitica" Peppa ha la barba. Corta o appena accennata, ma c'è. 
E' un maiale ancora giovane, si farà!

Alla prossima.
Chebarbachegioia!

1 commento:

  1. Vegeta con i baffi aveva l'aria da pizzaiolo napoletano.
    Ce lo vedevo cucinare nella sua pizzeria, con la tele sempre accesa sui programmi di calcio (rigorosamente italiano), qualche statuina raffigurante i calciatori del Napoli, ed un ritratto del Vesuvio in piena vista molto grande, sul muro.

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